Notebook
di Roberto Sommella

Benvenuti a tutti,

Questa settimana abbiamo un’intervista esclusiva: la premier Giorgia Meloni che parla a 360 gradi dell’economia, della finanza e della situazione dell’Italia.

In questa lunga intervista ci sono due numeri che svettano nel descrivere come stanno reagendo i mercati ai primi sei mesi di vita dell’esecutivo: il +28% della Borsa di Milano e il -20% dello spread. Sono segnali non scontati. Indubbiamente non ci si può fermare a questa apertura di credito dei mercati internazionali e dei mercati italiani, perché tali numeri positivi si devono accoppiare anche a ciò che avviene sul fronte dell'inflazione, del Pil, del lavoro, dove le cifre non sono così buone.

E proprio dal lavoro parte l'intervista, perché il governo Meloni ha deciso di svolgere un Consiglio dei ministri straordinario il 1° maggio, giorno in cui normalmente si lavora in pochi, per avviare dei provvedimenti riguardanti proprio l'occupazione, le famiglie e le imprese.

Così Giorgia Meloni sul perché si è deciso di far lavorare i ministri quel giorno: "Crediamo che i primi a dover dare l'esempio debbano essere proprio quelli come noi, che in fondo sono dei privilegiati: dunque ho deciso di tenere un Consiglio dei ministri in questa giornata, il 1° maggio, nella quale tanti italiani saranno comunque sul posto di lavoro, tra le forze dell'ordine, tra chi si prende cura dei malati negli ospedali, nei trasporti, nei ristoranti, negli alberghi, nei luoghi della cultura, compresi i tecnici impegnati in piazza San Giovanni per il concerto del 1° maggio. Sarà una giornata importante” anche per il governo, dice Meloni.

Ma a parte questi annunci, nell'intervista la premier affronta tutti i temi. Sostanzialmente dice che il paese è vitale, che le banche sono solide, che può dare più di quello che appare dai numeri, che comunque è stata sventata la recessione, che ci saranno dei provvedimenti per sostenere gli investimenti in borsa, per sostenere le imprese, tagliare il costo del lavoro e per ricondurre nei confini nazionali quel risparmio - il petrolio di carta dell'Italia - che ancora per il 75% investe in prodotti esteri. E questa è da lungo tempo una battaglia di Milano finanza.

Come farà? Sicuramente con la leva fiscale. Alcuni provvedimenti sono già nella riforma fiscale, altri nel disegno di legge sulle Ipo e soprattutto con delle misure che possono portare anche alla costituzione di un fondo sovrano.

Un percorso sicuramente di lunga lena. “Di legislatura”, dice Meloni. Un percorso che ha come obiettivo quello di far crescere l'occupazione risolvendo evidentemente dei casi importanti come quelli della messa a terra del Pnrr e del superbonus “che era troppo generoso e ha creato un grosso buco di bilancio”.

Invece, per quanto riguarda le partite finanziarie come Ita, Ilva e Tim, molto importanti per l’economia italiana, il governo le seguirà senza mettersi di traverso. Monte dei Paschi ha appena rinnovato i vertici, con Luigi Lovaglio confermato amministratore delegato. Di lui, che non lo ha scelto ma lo ha confermato, Meloni parla bene. Per l’esecutivo la missione sarà di riportare nella sfera privata la vecchia Rocca Salimbeni, la banca più antica del mondo.